Uccisione del giovane Paolo Stasi: la madre testimonia in aula, smentisce debiti e coinvolgimenti - Occhioche.it
La drammatica vicenda riguardante l’omicidio di Paolo Stasi, avvenuto a Francavilla Fontana nel novembre del 2022, è tornata in auge nell’aula della corte d’assise di Brindisi. Oggi, durante l’udienza, Annunzia D’Errico, madre del giovane, ha rilasciato dichiarazioni commoventi, negando i presunti debiti del figlio e delineando il contesto della sua vita. L’udienza si è svolta sotto la presidenza del giudice Maurizio Saso e ha visto coinvolti diversi imputati.
Annunzia D’Errico, 54 anni, ha saputo cogliere l’importanza della sua testimonianza chiarendo il dolore e la confusione suscitate dall’omicidio del figlio di 19 anni. “Mio figlio è stato ucciso senza ragione. Non c’era nessun debito da 50mila euro con Borracino. Al massimo di mille euro.” Queste parole mettono in evidenza la sua determinazione nel difendere la memoria di Paolo, contrariamente alle insinuazioni emerse durante le indagini.
Durante il suo intervento, D’Errico ha rivelato un lato più personale della vita di Paolo. Ha confermato che entrambi fumavano marijuana e che all’interno dell’abitazione si trovava della sostanza stupefacente, ma ha insistito sul fatto che non c’era alcun accordo di vendita o guadagno legato a tale droga. La madre ha espresso il suo dispiacere per la vita e il carattere di Paolo, definendolo un giovane buono e innocente, facilmente influenzato dagli altri. Ha affermato di aver ripetutamente ripreso il figlio per i suoi comportamenti, sconfortata dal fatto che fosse coinvolto in un giro di droga.
Nel processo in corso, è già stato condannato Luigi Borracino, 19 anni, che, all’epoca dei fatti, aveva 17 anni. Borracino ha ricevuto una pena di 20 anni di reclusione per l’omicidio di Paolo Stasi. Un altro indagato, Cristian Candita, 23 anni, è sotto accusa per omicidio volontario in concorso e si è presentato oggi in aula. A difendere Candita è l’avvocato Maurizio Campanino, mentre D’Errico è assistita dai legali Domenico Attanasi e Francesco Monopoli.
Annunzia D’Errico, in qualità di parte civile e imputata, risponde di detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio in concorso con Borracino e altre persone. L’accusa contro di lei sottolinea la propria complicità nella gestione della droga, ma il suo racconto in aula mira a difendere l’immagine di entrambi, madre e figlio, come vittime e non come trafficanti.
Durante l’udienza si è discusso anche delle relazioni tra D’Errico e gli altri imputati. La madre di Paolo ha chiarito di non conoscere gli altri accusati, eccezion fatta per Borracino. Questo dettaglio potrebbe avere rilevanza nella costruzione delle dinamiche che hanno portato al tragico evento e per delineare i ruoli di ciascun coinvolto. Ha anche affermato che, in tutto questo dramma, non vi era alcuna comunicazione riguardante le attività illecite di cui il marito fosse a conoscenza.
La testimonianza di D’Errico si conclude con un forte richiamo alla verità nella speranza di far luce su una situazione complessa e carica di emozioni, in un processo che continua ad attirare l’attenzione della comunità locale e dei media.
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