Ultimo aggiornamento il 15 Febbraio 2025 by Giordana Bellante
Il presidente dell’Ucraina, **Volodymyr Zelensky**, ha recentemente rifiutato una richiesta avanzata dagli **Stati Uniti**, in particolare da **Donald Trump**, riguardante l’accesso a oltre il **50%** delle **risorse minerarie ucraine**. Questa decisione è stata comunicata durante la **Conferenza sulla sicurezza di Monaco**, dove **Zelensky** ha chiarito che la proposta non soddisfa le esigenze di **sicurezza** del suo paese. Gli **Stati Uniti**, secondo **Trump**, cercano una contropartita per gli **aiuti finanziari** forniti a **Kiev** negli ultimi tre anni, con particolare riferimento alle preziose **”terre rare” ucraine**, risorse strategiche per vari settori industriali.
La richiesta di Trump
La proposta americana è stata presentata a **Zelensky** solo poche ore prima dell’incontro con il **segretario al Tesoro degli Stati Uniti**, **Scott Bessent**, che è stato il primo membro dell’amministrazione **Trump** a visitare **Kiev**. Durante l’incontro, **Bessent** ha sollecitato una firma immediata da parte del **presidente ucraino**, ma non è riuscito a ottenere il consenso. **Zelensky** ha sottolineato che il documento non forniva sufficienti garanzie di **sicurezza** per l’**Ucraina**, un aspetto cruciale per la sua approvazione. Secondo quanto riportato dal **Washington Post**, il testo della proposta era strutturato come un **”memorandum d’intesa”** redatto da uno studio legale di **New York**, piuttosto che come un **accordo internazionale** formale. L’**Ucraina** mira a raggiungere un’intesa che possa essere ratificata dal **Parlamento** e rimanere in vigore per un lungo periodo.
Le **terre rare ucraine**, che potrebbero avere un valore di **trilioni di dollari**, sono fondamentali per settori come l’**elettronica**, l’**industria della difesa**, l’**automotive** e l’**energia verde**. La proposta di **Trump** includeva anche la ripresa delle attività estrattive nelle aree attualmente occupate dalla **Russia**, che ha un interesse strategico nel controllo di queste risorse.
Cosa vuole Kiev
**Kiev** ha chiarito che la sua posizione è di fondamentale importanza per la **sicurezza nazionale**. **Zelensky** ha affermato che l’**Ucraina** è disposta a considerare la distribuzione dei profitti derivanti dalle **risorse minerarie**, ma solo quando le garanzie di **sicurezza** saranno chiaramente definite. Durante la **Conferenza di Monaco**, il **senatore Lindsey Graham** ha espresso il suo sostegno alla posizione ucraina, sottolineando che l’**Ucraina** ha un valore intrinseco significativo. **Graham** ha affermato che **Trump** sta iniziando a vedere l’**Ucraina** sotto una nuova luce, riconoscendo il potenziale economico del paese.
Il **senatore** ha inoltre evidenziato che se gli **Stati Uniti** dovessero ottenere accesso alle **risorse minerarie ucraine**, ciò creerebbe un interesse economico in **Ucraina** che non è mai esistito prima, rappresentando una sfida per la **Russia**. Questo nuovo approccio potrebbe cambiare le dinamiche **geopolitiche** nella regione, rendendo l’**Ucraina** un attore chiave nelle relazioni tra **Stati Uniti** e **Russia**.
In sintesi, la posizione di **Zelensky** e la risposta degli **Stati Uniti** evidenziano le complesse interazioni tra **sicurezza**, **economia** e **geopolitica**. La questione delle **risorse minerarie ucraine** rimane al centro del dibattito, con **Kiev** che cerca di proteggere i propri interessi mentre si confronta con le richieste americane.