Ultimo, cantautore romano, denuncia la mancanza di punti di riferimento per i giovani e critica la politica e i social media

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Ultimo, cantautore romano, denuncia la mancanza di punti di riferimento per i giovani e critica la politica e i social media - Occhioche.it

Ultimo aggiornamento il 19 Maggio 2024 by Giordana Bellante

Contesto: In un’intervista rilasciata ad Aldo Cazzullo per il “Corriere della Sera”, Niccolò Moriconi, in arte Ultimo, ha parlato della sua esperienza come giovane artista in Italia, denunciando la mancanza di punti di riferimento per i ragazzi e criticando aspramente la politica e i social media.

Prima parte: “Ultimo, la mancanza di punti di riferimento per i giovani e la critica alla politica”

“Ultimo: ‘Essere giovani oggi è tremendo, siamo stufi di questa spaccatura tra destra e sinistra’

Sottotitoli:
– “La mancanza di punti di riferimento per i giovani”
– “La critica alla politica”
– “‘immigrazione e la legalizzazione delle droghe leggere”

In un’intervista rilasciata ad Aldo Cazzullo per il “Corriere della Sera”, Niccolò Moriconi, in arte Ultimo, ha parlato della sua esperienza come giovane artista in Italia, denunciando la mancanza di punti di riferimento per i ragazzi e criticando aspramente la politica.

Essere giovani oggi è tremendo. Perché sei senza punti di riferimento,” esordisce Ultimo, che non conosce nessun ragazzo della sua età che vada a votare o in chiesa. “Io non ho mai votato in vita mia. Non dico sia giusto. Non me ne vanto, non me ne vergogno. Certo non è colpa dei giovani.”

Il cantautore romano addossa ogni responsabilità alla politica, che non parla ai ragazzi e non ci prova neppure. “Non parla a me che ho 28 anni; figuriamoci a un diciottenne. Siamo stufi di questa spaccatura tra destra e sinistra. Immagini quale effetto avrebbe un politico che dicesse: io non scelgo né la destra né la sinistra. Scelgo l’alto. Sono contrapposizioni che hanno stancato. Fascisti e comunisti: i giovani non ne possono più.”

Ultimo si sofferma anche sul tema dell’immigrazione, sottolineando che “nascere a Roma anziché a Bamako, dove con Unicef ho visto di persona come si vive, non è talento, è clo; chi nasce in zona di guerra e di terrorismo ha diritto a vivere la propria vita altrove*.” Inoltre, il cantante si dichiara favorevole alla legalizzazione delle droghe leggere, criticando l’ipocrisia del buonismo e del cattivismo della sinistra e della destra.

Seconda parte: “Ultimo, la psicoterapia, l’ipocondria e la critica ai social media”

“Ultimo: ‘ social ti anestetizzano. Ti stuprano il cervello. Stiamo diventando amebe’

Sottotitoli:
– “La pandemia e la generazione bloccata”
– “La psicoterapia e l’ipocondria”
– “La critica ai social media”

Ultimo ha trascorso la pandemia “a scrivere canzoni,” ma è consapevole del trauma che essa ha rappresentato per i giovani. “’è una generazione che non ha fatto il viaggio della maturità, che si è vista bloccata in casa al momento di spiccare il volo, che ha perso per sempre opportunità che non tornano,”

Il cantautore, originario del quartiere di San Basilio, non ha mai fatto mistero di essere seguito da una psicoterapeuta e di convivere da diverso tempo con l’ipocondria. “Da quando, per preparare l’esame di ammissione alla seconda liceo, mi scolai una caffettiera, e mi venne la tachicardia – racconta – Anche ora mi torna, perché quando parlo mi accaloro. E poi il reflusso gastrico: sono sette anni che prendo il gastroprotettore, ora ho dovuto smettere. Avevo scommesso con Mauro, il mio amico medico, che non sarei arrivato a compiere 27 anni. Ho perso.”

Tornando ai giovani, Ultimo punta il dito contro i social media. “Troppi ragazzi passano dieci, dodici ore al giorno a scrollare video su TikTok. social ti anestetizzano. Ti stuprano il cervello – afferma – Nei social siamo dentro tutti. Ma un conto è postare una foto; un altro passarci la giornata. Qualche volta ci casco pure io; figurarsi un dodicenne. Guardi il video di uno che cucina, il video di uno che cade dal terzo piano, il video sulla tua squadra preferita, il video sul tuo cantante, il video di uno che cade in bicicletta… Ti dà dipendenza. Ci stiamo addormentando. Stiamo diventando amebe.”

In conclusione, nell’intervista rilasciata ad Aldo Cazzullo per il “Corriere della Sera”, Ultimo ha denunciato la mancanza di punti di riferimento per i giovani e ha criticato aspramente la politica e i social media, sottolineando l’importanza di trovare un senso alle cose e di non scappare dalla realtà.

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