Ultimo aggiornamento il 2 Agosto 2024 by Giordana Bellante
La notizia della scomparsa di Roberto Herlitzka, avvenuta il 31 luglio, ha colpito profondamente il mondo del cinema e del teatro. Questa mattina, la Chiesa di San Saturnino a Roma ha accolto amici, colleghi e ammiratori per rendere omaggio all’attore, che ha lasciato un’impronta indelebile nelle produzioni italiane. Durante la cerimonia, Marco Bellocchio, regista e amico di lunga data di Herlitzka, ha condiviso un toccante aneddoto sulla carriera dell’attore, un’occasione per riflettere non solo sulla sua arte, ma anche sulla sua umanità.
La carriera di Roberto Herlitzka: un viaggio attraverso il cinema
Dai primi passi alla fama
Roberto Herlitzka ha cominciato la sua carriera teatrale negli anni ’50, cercando di affermarsi in un ambiente competitivo e ricco di talenti. Proveniente da una formazione solida, ha debuttato nel prestigioso Piccolo Teatro di Milano, sotto la direzione di Giorgio Strehler. Da subito, la sua versatilità e il suo talento interpretativo lo hanno differenziato nel panorama artistico italiano.
La sua carriera cinematografica è decollata con ruoli che lo hanno portato a collaborare con registi del calibro di Marco Bellocchio, che ha lavorato con lui in film memorabili come “Buongiorno, notte”, “Bella addormentata”, “Sangue del mio sangue” e “Fai bei sogni”. Il suo lavoro è stato riconosciuto e premiato, in particolare con il David di Donatello per la sua interpretazione in “Buongiorno, notte”, che ha segnato il suo ingresso ufficiale nell’olimpo del cinema italiano.
Un attore di grande versatilità
Herlitzka è stato noto per la profondità dei suoi personaggi, che spaziavano da ruoli drammatici a quelli più leggeri, sempre arricchiti da una grande attenzione ai dettagli e all’emozione. Ogni interpretazione rifletteva la sua abilità di entrare in sintonia con il personaggio, creando un’illusione di realtà che trascendeva il palcoscenico e il grande schermo. La sua presenza scenica e il suo approccio autentico hanno fatto sì che molti lo considerassero uno dei grandi del teatro italiano.
Nonostante il passare degli anni, Herlitzka ha continuato a lavorare instancabilmente, dimostrando una rara dedizione per la recitazione. Anche nelle sue ultime apparizioni, il pubblico ha potuto apprezzare la freschezza e la passione che lo hanno contraddistinto per tutta la carriera.
Il tributo di Marco Bellocchio: un ricordo personale
L’aneddoto di Udine
Durante il funerale, l’amico e collega Marco Bellocchio ha condiviso un ricordo che evidenzia la personalità e il carisma di Herlitzka. Raccontando di un aneddoto durante le riprese di “Bella addormentata”, Bellocchio ha rievocato una cena a Udine, dove erano presenti anche Isabelle Huppert e Simone Gattoni. L’episodio ruota attorno a un’audizione che Herlitzka ha sostenuto, mettendo in risalto non solo la sua abilità ma anche la reazione di grande rispetto del maestro Giorgio Strehler.
Bellocchio ha richiamato alla memoria il momento in cui Herlitzka ha recitato il “Cantico della Madonna” di Jacopone da Todi davanti a Strehler e al suo entourage. Al termine della prova, mentre se ne andava, il maestro ha espresso un commento che, lungi dall’essere lusinghiero, rappresentava l’essenza di quanto a volte nel mondo dell’arte le percezioni possano divergere drasticamente. Questo episodio, sebbene potesse scoraggiare, non ha mai impedito a Herlitzka di volare alto nella sua carriera, dimostrando così la sua resilienza.
L’eredità di un attore
L’interpretazione di Bellocchio mette in luce non solo l’immenso talento di Herlitzka, ma anche la sua umanità, la sua capacità di riflessione e la sua passione per il palcoscenico. Herlitzka ha incarnato la visione di un attore che, nonostante le sfide e le critiche, ha continuato a perseguire la sua arte con determinazione, lasciando un segno indelebile nella storia della cultura italiana.
La perdita di Roberto Herlitzka rappresenta non solo la scomparsa di un grande attore, ma anche la fine di un’epoca, colma di storie e esperienze che rimarranno vive nelle memorie di chi ha avuto il privilegio di conoscerlo e lavorare con lui.