È trascorso un anno dalla scomparsa di Kata, la bambina peruviana di 5 anni che è sparita nel nulla dall’ex hotel Astor di Firenze. Le indagini per ritrovarla continuano senza sosta, come confermato dal procuratore Filippo Spiezia nel corso di una conferenza stampa al palazzo di giustizia di Firenze.
“Abbiamo continuato a coltivare nuove piste investigative ma abbiamo anche proceduto a una rilettura, che è ancora in corso tra l’altro, di ampi materiali investigativi che sono stati raccolti nella prima fase delle indagini” ha dichiarato il procuratore. Questo perché con una maggiore familiarità di voci e volti di persone oggi è possibile valorizzare dettagli che nella prima fase delle indagini erano stati ritenuti meno significativi.
“Crediamo che la scomparsa di Kata sia il frutto dell’attuazione di un piano ben organizzato e non di un’attività estemporanea” ha proseguito il procuratore. La procura segue quattro piste: la prima quella del traffico di droga, poi il racket delle stanze all’ex hotel Astor, vicenda che sta a monte della scomparsa per cui la procura ha esercitato l’azione penale, la pista dello scambio di persona di Kata con l’amichetta e quella a sfondo sessuale.
“Le indagini rimangono altamente complesse e ciò deriva dalla circostanza che la notizia della scomparsa della minore è arrivata alle autorità di polizia con un gap temporale rispetto a quanto riteniamo sia avvenuta la presunta scomparsa” ha sottolineato il procuratore.
“Abbiamo la conferma che la rete di telecamere che circondano l’ex hotel ha un buco, un’area non coperta dal sistema di video sorveglianza e abbiamo ragione di credere che sia quello spazio sia stato sfruttato da chi ha organizzato la sottrazione e la scomparsa della bambina peruviana” ha detto Spiezia. “Questo è uno degli indici che ci induce a credere che si sia trattato di un piano ben predisposto. Ci sono due indagati – lo zio materno Abel e lo zio paterno – e allo stato non ci sono elementi per poter archiviare le posizioni di questi soggetti”, ha concluso.
‘è un’altra pista, diversa da quella di una vendetta maturata nel ‘racket degli affitti’ nell’occupazione illegale dell’ex hotel Astor, che la procura di Firenze starebbe approfondendo per cercare la bambina peruviana Kata, 5 anni, scomparsa il 10 giugno 2023 dalla struttura. Riprenderebbe forza, secondo quanto emerge, l’ipotesi che Kata possa esser stata sequestrata come “vendetta trasversale” per un abuso sessuale subito da un’altra bimba che viveva anch’ella dentro l’ex albergo.
Gli inquirenti e gli investigatori dei carabinieri starebbero tentando di bucare il muro di omertà che nei mesi ha annebbiato le indagini provando a esaminare di nuovo un’ipotesi che era stata fatta agli inizi della vicenda ma che non ebbe, almeno in quella fase, riscontri idonei a tenerla in considerazione.
Qualcuno sa, o vide, il 10 giugno portare via Kata all’Astor ma non parla. Ne è convinta la mamma, Kathrine Alvarez, denunciando omertà tra gli occupanti abusivi dell’albergo. “Ci sono persone che sanno, hanno visto e non parlano?” le chiedono i giornalisti.
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