Ultimo aggiornamento il 29 Marzo 2024 by Luisa Pizzardi
Nell’aula giudiziaria si è aperta l’udienza preliminare che vede coinvolto il commercialista Claudio Mengoli, il quale ha scelto di essere processato col rito abbreviato. Le indagini condotte dalla Guardia di Finanza, sotto la supervisione della Procura guidata da Rosella Poggioli, hanno rivelato un presunto schema in cui Mengoli avrebbe svuotato le casse delle cooperative di cui era liquidatore, dirottando denaro nei suoi conti personali.
Accuse e Coinvolgimenti Collaterali
Tra le accuse mosse contro Mengoli figurano l’appropriazione indebita, il peculato, l’impiego di denaro di provenienza illecita e altri reati tributari. Insieme a lui è coinvolta la moglie,* Samanta Bonazzi, accusata di impiego di beni illeciti e truffa in relazione alla compravendita di Rolex di valore. Bonazzi ha proposto un patteggiamento a due anni di reclusione, mentre il giudice dovrà deliberare su questa richiesta nella prossima udienza fissata per il 19 giugno.
Parti Civili e Contestazioni
Le parti civili che si presenteranno in giudizio includono il Consorzio cooperative Eriches 29, la cooperativa Grandi Lavori, la coop Carlero, tre soci della cooperativa Evoluzione Welfare, un gioielliere e una persona vittima di truffa legata ai Rolex, assistiti dall’avvocato Valerio Girani.
Analisi del Caso: Riflessioni sull’Integrità del Sistema di Vigilanza
L’avvocato Domenico Morace, difensore dei tre soci della coop Evoluzione Welfare, ha evidenziato la portata simbolica di questo caso processuale. Oltre agli atti criminosi contestati agli imputati, Morace sottolinea un grave vuoto nel sistema di vigilanza delle cooperative. Una criticità che ha permesso lo spoliazione di capitali da parte di liquidatori non vigilati, in particolare nelle cooperative in fase di liquidazione. Morace ha citato il caso eclatante della Eriches 29, Consorzio cooperative legato a Mafia Capitale, evidenziando fallimenti nei controlli anche su entità particolarmente sensibili. La vicenda ha portato all’inchiesta sui primi due liquidatori nominati dal Ministero del Lavoro, di cui uno è stato addirittura arrestato.
Riflessioni Finali
Il caso del commercialista Mengoli e dei suoi presunti illeciti pone in risalto non solo le dinamiche criminose individuali, ma anche lacune sistemiche nel controllo e nella vigilanza delle cooperative in fase di liquidazione. Gli eventi in tribunale mettono in luce l’importanza di una sorveglianza attenta e accurata per prevenire abusi e appropriazioni indebite che minano l’integrità e la fiducia nel sistema cooperativo. La prossima udienza si preannuncia determinante per definire le responsabilità e fare luce sulle dinamiche nascoste dietro le operazioni finanziarie illecite.*