Ultimo aggiornamento il 13 Aprile 2024 by Francesca Monti
Il clima è quello del villaggio vacanze. Il dj improvvisato è scatenato e anche la comitiva pare divertirsi parecchio sulle note dell’ intramontabile hit “Gioca Jouer” di Claudio Cecchetto. Tutt’attorno, però, si tagliano cadaveri e parti di essi. Un video, che inquadra tanto un’autopsia in corso, quanto una salma appena dissezionata, della quale spuntano i piedi da sotto il lenzuolo, riprende coreografie e performance canore dei partecipanti a un corso che si è svolto a Malta. Dalle immagini si riconoscono professori di note università italiane.
Le Polemiche Intorno al Video Virale
Balli e cori diventano virali: in poche ore accumulano centinaia di migliaia di visualizzazioni e la situazione sfugge di mano. “Si trattava dei lavori preparatori di una sessione del convegno nazionale dal titolo “live autopsy” e di cui sono responsabile – ammette il prof. Cristoforo Pomara, ordinario di Medicina legale dell’università di Catania – il video, illegalmente diffuso, è stato realizzato in una pausa di un’esercitazione anatomica all’estero su corpi donati a fini di studio e formazione e quindi assolutamente avulso dal contesto professionale medico legale”.
La Risposta del Prof. Pomara e le Possibili Conseguenze
Pomara minimizza e precisa che non si trattava “né di una autopsia giudiziaria, né di un riscontro diagnostico. Si è lavorato per una settimana a tecniche di dissezione difficilissime, anche più di 12 ore al giorno, da mattina a sera tardi in sala anatomica”. Tali sforzi “non possono essere mortificati – osserva Pomara – da pochi secondi di un video che riprende un momento distensivo”, “necessario a stemperare la tensione” dalle “attività formative delicatissime”. Il video “è stato realizzato in una pausa necessaria”.
Le Scuse e le Possibili Conseguenze Disciplinari
Pomara si è anche scusato, “non tanto per l’accaduto, ma per il fatto che lo stesso sia stato illegalmente diffuso e dato in pasto a social e a media”. E conclude: “Mai c’è stata volontà da parte di alcuno di noi di mancare di rispetto”. Le scuse potrebbero non evitare conseguenze disciplinari. È “un atteggiamento disdicevole”, ha tuonato il presidente della Federazione nazionale ordini medici chirurghi e odontoiatri , Filippo Anelli. In Italia “non è mai successo che così manifestamente fosse venuto meno il decoro nell’esercizio di un’attività formativa professionale”. E ipotizza “provvedimenti disciplinari nei confronti dei medici che hanno partecipato”, saranno gli Ordini provinciali cui sono iscritti i medici a valutare.
Le Distanze della Simla e la Difesa della Dignità
Anche la Società italiana di medicina legale e assicurazioni , prende le distanze: “Il comportamento ripreso nel video è riprovevole ed estraneo alla cultura medico legale” dice il professor Francesco Introna, presidente della società, rivendicando che le autopsie sono “da sempre improntate al massimo rispetto della dignità del cadavere e dei parenti”. Introna precisa anche che il corso del video non è stato organizzato né patrocinato dalla Simla ma era “una esercitazione didattica svolta all’estero e non di una autopsia giudiziaria”. Il corso sembra sia stato fatto a Malta; la Simla dice di organizzarne “esclusivamente sul territorio nazionale”.