Ultimo aggiornamento il 17 Aprile 2024 by Francesca Monti
Panoramica dell’inchiesta su Andrea Cassarà
Il sostituto procuratore di Brescia, Ettore Tisato, ha concluso le indagini su Andrea Cassarà, ex schermidore azzurro, contestandogli il reato di tentata produzione di materiale pedopornografico. L’inchiesta non viene archiviata, e l’ex atleta rischia il processo.
La denuncia e le prove contro Cassarà
Nell’ottobre scorso, una ragazza quindicenne ha denunciato di essere stata ripresa da un telefono cellulare mentre si cambiava nella doccia degli spogliatoi del centro sportivo San Filippo a Brescia. Le telecamere della struttura sportiva hanno collocato Cassarà nella zona degli spogliatoi durante l’orario indicato dalla ragazza. Anche se questa non ha menzionato il nome dell’ex campione olimpico nella denuncia, poiché aveva visto solo la mano con il telefono, il cellulare dell’uomo è stato sequestrato. Le prove indicano la cancellazione di materiale correlato al giorno in cui è avvenuto l’incidente. Cassarà avrà ora venti giorni per presentare la sua versione alla Procura.
La situazione attuale e le conseguenze per Cassarà
A seguito delle conclusioni dell’inchiesta, Andrea Cassarà si trova ad affrontare le possibili conseguenze del reato contestatogli dal sostituto procuratore. Nonostante l’assenza di un’archiviazione dell’indagine, la vicenda dovrebbe ora seguire il suo corso legale. Il processo rappresenterebbe un momento cruciale per l’ex schermidore azzurro, il quale si trova ad affrontare un’accusa grave che potrebbe influenzare pesantemente la sua reputazione e il suo futuro.