Ultimo aggiornamento il 16 Aprile 2024 by Francesca Monti
Scoperta dell’inganno
La Guardia di Finanza insieme all’ufficio ispettivo dell’Inps di Milano hanno portato alla luce una frode perpetrata da un imprenditore romeno nel settore della distribuzione automatica durante l’emergenza Covid. Si è scoperto che l’imprenditore ha richiesto indebitamente la Cassa integrazione per 22 dipendenti delle sue due società, delle quali era amministratore, nonostante questi continuassero a lavorare regolarmente. Successivamente, l’imprenditore ha accettato di patteggiare per una serie di reati fiscali.
Indagini approfondite
Le indagini sono partite dai finanzieri della compagnia di Rho dopo una serie di verifiche fiscali sulle attività dell’imprenditore. Grazie agli approfondimenti condotti dall’Inps, si è potuto estendere l’indagine alla posizione dei dipendenti delle due società coinvolte. Risulta che i 22 dipendenti, pur godendo della Cassa integrazione, continuavano regolarmente a lavorare presso varie sedi pubbliche nel Nord Italia, tra cui Inps, Inail, caserme, consolati, parrocchie, scuole e ospedali, per rifornire i distributori automatici di snack e bevande.
Attività illecite scoperte
Le indagini hanno portato alla luce una serie di attività illecite condotte dall’imprenditore romeno. Tra queste, la Cassa Integrazione indebitamente percepita per un valore di 75mila euro, contributi previdenziali ed assistenziali non versati per 870.000 euro, evasione dell’Iva per un milione e 230mila euro, e omesso versamento delle ritenute Irpef per un totale di 340mila euro. La Procura di Monza ha emesso un avviso di conclusione delle indagini, portando l’imprenditore di fronte alla giustizia per rispondere delle sue azioni fraudolente.