Un viaggio nell'intimità di Susanna Tamaro - Occhioche.it
Susanna Tamaro si apre al settimanale “Gente” raccontando il suo percorso intimo. Fin da piccola, l’autrice triestina ha dovuto affrontare battaglie interiori complesse legate alla disforia di genere. Già a tre anni chiese al fratello di chiamarla Carlo, esprimendo una profonda sensazione di inadeguatezza rispetto al suo genere assegnato. La sindrome di Asperger, che la accompagna da anni, ha aggiunto ulteriori sfide alla sua crescita, portandola a ritirarsi dalla vita pubblica per affrontare un percorso di autodescoperta e accettazione.
Susanna Tamaro rivela un’infanzia tormentata, contrassegnata da episodi di incomprensione e rifiuto. Le sue crisi emotive e comportamentali fin dall’asilo le hanno fatto guadagnare etichette pesanti, maestri d’infanzia che non comprendevano la sua unicità e una solitudine interiore che l’ha segnata profondamente. La scoperta della sindrome di Asperger ha gettato luce sulla sua diversità, portandola a un percorso di accettazione e comprensione di sé stessa.
Susanna Tamaro condivide una riflessione illuminante sulla connessione tra la sindrome di Asperger e la disforia di genere, evidenziando come molte ragazze affette da questa condizione possano sperimentare un profondo disagio rispetto alla propria identità di genere. Il mancato riconoscimento e la diagnosi errata hanno spesso portato a percorsi terapeutici inadeguati, evidenziando la necessità di una maggiore consapevolezza e sensibilità nei confronti delle persone autistiche.
Susanna Tamaro si apre al pubblico sulle sue relazioni affettive, sottolineando come la sua relazione con Roberta De Falco sia più che una semplice etichetta. La scrittrice combatte gli stereotipi e le aspettative della comunità LGBTQ+, difendendo la libertà di definire le proprie relazioni in accordo con la propria interiorità. La sua visione dell’amore e della sessualità, distante dagli standard convenzionali, sottolinea la ricchezza e la varietà delle esperienze umane.
Susanna Tamaro conclude l’intervista con una riflessione profonda sulla sua vita e la sua opera. La consapevolezza della propria mortalità, unita alla necessità di lasciare un’eredità significativa, la spinge a scrutare il futuro con occhi attenti e carichi di significato. Affrontando la sfida dell’autismo e degli strascichi del passato, l’autrice si mostra pronta a nuove sfide e nuove frontiere, mantenendo viva la fiamma della creatività e dell’umanità.
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