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Una lunga burrasca nel Mare Adriatico: il rischio delle mucillagini persistente

Il fenomeno delle mucillagini nell’Adriatico

Paola Del Negro, direttrice dell’Ogs di Trieste, l’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale, mette in guardia sull’importanza di un rimescolamento deciso del mare per contrastare il persistere delle mucillagini. Si calcola che per ottenere una solida dispersione di queste formazioni vischiose sia necessaria almeno una settimana di buriana, con vento e maltempo, altrimenti l’estate potrebbe essere costellata da questo inquietante fenomeno.

Le mucillagini a Trieste: una presenza persistente

Questa mattina, nei porticcioli di Trieste e Muggia, così come in altri punti della costa, le mucillagini erano ancora visibili, sebbene in forma meno evidente rispetto ai giorni precedenti, a causa delle precipitazioni notturne. Le formazioni sulla superficie del mare persistono nonostante siano temporaneamente scomparse a seguito di un passaggio di maltempo. Paola Del Negro sottolinea che attualmente le condizioni meteo non sono adeguate a disperdere il materiale presente, il quale continua ad accumularsi in maniera significativa, ricordando un periodo simile a quello vissuto nei primi anni del 2000. Un aneddoto curioso si registra a Rovigno, in Croazia, dove una testimonianza visiva del fenomeno era rappresentata da un secchio che riusciva a rimanere in piedi sopra le densissime mucillagini.

Rischio di un’estate caratterizzata dal fenomeno

Paola Del Negro avverte che senza un’adeguata azione di rimescolamento del mare, il pericolo è quello di una persistenza delle mucillagini per tutta la stagione estiva. Le precipitazioni e i venti finora non sono stati sufficienti per disgregare il materiale presente in mare, lasciando intendere che il rischio di un’estate segnata da questo fenomeno potrebbe concretizzarsi. La direttrice dell’Ogs di Trieste sollecita un’attenzione costante al problema, affinché si adottino le misure necessarie per contrastare in maniera efficace la formazione e l’accumulo di mucillagini in mare Adriatico.

Approfondimenti

    Paola Del Negro: È la direttrice dell’Ogs di Trieste, l’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale. Del Negro mette in guardia sull’importanza di un rimescolamento deciso del mare per contrastare il persistere delle mucillagini nell’Adriatico. Ha evidenziato che, senza un’adeguata azione di dispersione, le mucillagini potrebbero persistere per tutta la stagione estiva.

    Ogs di Trieste (Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale): Importante istituto di ricerca situato a Trieste, impegnato nello studio dei mari e dei fenomeni oceanografici. È guidato da Paola Del Negro e svolge un ruolo chiave nel monitorare e analizzare i fenomeni come le mucillagini nell’Adriatico.
    Trieste: Importante città italiana situata lungo la costa nord-orientale dell’Adriatico. È una zona costiera ricca di porticcioli e aree marine soggette alla presenza di mucillagini.
    Muggia: Comune costiero situato vicino a Trieste, anch’esso interessato dal fenomeno delle mucillagini.
    Rovigno (Rovinj, in croato): Città costiera in Croazia, citata nell’articolo per una particolare testimonianza visiva del fenomeno delle mucillagini, rappresentata da un secchio che riusciva a rimanere in piedi sulle dense formazioni mucillaginose.
    Croazia: Paese situato lungo la costa orientale dell’Adriatico, coinvolto anche nella problematica delle mucillagini.
    Mare Adriatico: Il mare che separa l’Italia dalla penisola balcanica, soggetto al fenomeno delle mucillagini che minaccia la fauna marina e l’ecosistema circostante.
    Il testo evidenzia la preoccupante presenza di mucillagini nell’Adriatico e l’importanza di adottare misure per contrastare questa problematica. Paola Del Negro sottolinea il rischio di una persistenza delle mucillagini per tutta l’estate se non verranno intraprese azioni adeguate di dispersione. La situazione richiede quindi un intervento tempestivo per proteggere l’ecosistema marino e garantire la qualità delle acque dell’Adriatico.

Luisa Pizzardi

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