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Unaprol lancia ‘Novaterra’: un passo verso un’olivicoltura più sostenibile e redditizia

Unaprol, il Consorzio olivicolo italiano, ha lanciato un progetto all’avanguardia chiamato Novaterra, con l’intento di trasformare l’olivicoltura nel bacino del Mediterraneo. Iniziato nel 2025, questo progetto ha come scopo principale quello di ridurre l’impatto ambientale delle pratiche agricole, mentre si mira a aumentare la redditività per gli agricoltori. La strategia di Novaterra si sviluppa su tre aree chiave, destinate a rivoluzionare l’approccio tradizionale all’olivicoltura.

Strategie chiave del progetto

La prima area d’intervento si concentra sulla protezione delle colture, dove Novaterra promuove soluzioni di difesa innovative. Il progetto incoraggia l’uso di metodi naturali, come bio-pesticidi e tecniche di bio-controllo, per limitare l’impiego di sostanze chimiche dannose. La seconda strategia si focalizza sul smart farming, un approccio che utilizza la tecnologia per ottimizzare l’agricoltura di precisione. Attraverso una piattaforma intelligente, si intende migliorare l’efficacia dei prodotti di protezione, riducendo il loro utilizzo e massimizzando i risultati. Infine, la terza strategia riguarda la gestione del suolo e la biodiversità. Novaterra introduce pratiche innovative per la gestione del suolo e promuove la biodiversità funzionale, integrando anche l’uso della robotica per il controllo delle infestanti.

Opportunità per il settore olivicolo

Il progetto Novaterra rappresenta un’importante opportunità per il settore olivicolo mediterraneo, grazie alla collaborazione tra partner esperti e all’implementazione di strategie innovative. L’obiettivo è quello di creare un modello di agricoltura più sostenibile, sia dal punto di vista ambientale che economico. Oggi, lo sviluppo del settore olivicolo si basa su tre parole chiave: differenziazione, innovazione e sostenibilità. La differenziazione è fondamentale, poiché gli oli devono essere distintivi e riconoscibili. In Italia, dove la competizione è intensa, è essenziale differenziare l’olio extravergine per emergere rispetto ai prodotti standard provenienti da altri paesi del Mediterraneo.

Innovazione e sostenibilità

Le innovazioni nel settore olivicolo devono garantire la sostenibilità, come indicato dalle linee guida del PNRR, che richiedono investimenti rispettosi dell’ambiente. Tuttavia, le nuove tecnologie non sempre si allineano con il concetto di sostenibilità, specialmente in relazione alla riduzione delle emissioni di carbonio. Infatti, le tecnologie moderne possono risultare più energivore rispetto a quelle tradizionali, complicando la produzione di oli di alta qualità in un contesto di crescente incertezza ambientale. È importante notare che, in teoria, un olio vergine potrebbe risultare più sostenibile di un extravergine, poiché le olive mature contengono più olio e meno acqua, richiedendo meno energia durante il processo di estrazione.

Contaminazione e sicurezza alimentare

Un altro aspetto cruciale del progetto è la sicurezza alimentare e la riduzione dei pesticidi. È essenziale garantire che gli oli extravergini siano privi di contaminanti derivanti dai trattamenti fitosanitari. Il recente divieto all’uso del dimetoato, un principio attivo utilizzato per il controllo della mosca dell’olivo, ha creato un’opportunità per la ricerca e l’implementazione di metodi alternativi. Inoltre, la contaminazione da oli minerali, legata alle pratiche di raccolta, rappresenta una preoccupazione crescente. Le normative stabiliscono limiti di tolleranza per la contaminazione, ma è necessario che le filiere olivicole si adeguino per garantire la massima qualità del prodotto finale.

Il progetto Novaterra si propone di affrontare queste sfide attraverso la creazione di una comunità attiva e informata. Gli interessati possono seguire gli sviluppi del progetto attraverso i canali social e la newsletter dedicata, contribuendo così a un futuro più sostenibile per l’olivicoltura mediterranea.

Giordana Bellante

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