Ultimo aggiornamento il 29 Aprile 2024 by Luisa Pizzardi
Introduzione:
‘Unicef ha sostenuto oltre 37 mila persone tra bambini, adolescenti, giovani, rifugiati e migranti in Italia nel 2023, secondo il Rapporto Annuale dell’organizzazione sul programma attuato nel Paese. Tra i servizi forniti, ci sono stati interventi di protezione, affido familiare, supporto da mentori e programmi di sviluppo delle competenze linguistiche, digitali e trasversali. In generale, nello stesso anno sono arrivati in Italia circa 157 mila rifugiati e migranti attraverso la rotta del Mediterraneo centrale, tra cui oltre 26.800 minorenni, di cui 17.319 non accompagnati.
Sostegno ai minori migranti e rifugiati in Italia
‘Unicef ha fornito interventi di protezione a 29.406 minorenni, inclusa la prevenzione e la risposta alla violenza di genere. Inoltre, 295 adolescenti sono stati inseriti in affido familiare e/o supportati da mentori, mentre 7.587 minorenni hanno avuto accesso a programmi di sviluppo delle competenze linguistiche, digitali e trasversali. Grazie alle piattaforme digitali, l’Unicef ha raggiunto 829.000 persone con messaggi di prevenzione e accesso ai servizi.
La rotta migratoria del Mediterraneo Centrale
La rotta migratoria del Mediterraneo Centrale si conferma tra le più pericolose al mondo: nel 2023, sono state circa 2.476 le persone morte o disperse nel Mediterraneo centrale, di cui oltre 90 persone di minore età. Nonostante nei primi 4 mesi del 2024, gli arrivi siano diminuiti rispetto allo stesso periodo del 2023 – con 16.090 persone tra cui 2.351 minori stranieri non accompagnati – cresce però la percentuale di minori stranieri non accompagnati sul totale di persone arrivate, pari al 14,6% contro il 10% dell’anno precedente nello stesso periodo.
Gli interventi dell’Unicef nel 2024
‘Unicef continuerà i suoi interventi nel 2024 con l’obiettivo di raggiungere oltre 48 mila persone. Il progetto “Protect”, finanziato dalla Commissione Europea attraverso il Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione , supporterà l’intervento d’emergenza in frontiera. “Il nostro lavoro dimostra che si può fare e che ora è più importante che mai mettere a sistema le soluzioni che stiamo sperimentando,” ha commentato Nicola Dell’Arciprete, coordinatore del programma in Italia dell’ufficio Unicef per l’Europa e l’Asia Centrale.