Ultimo aggiornamento il 4 Agosto 2024 by Luisa Pizzardi
Il Piano nazionale di ripresa e resilienza rappresenta un’opportunità fondamentale per le piccole e micro imprese italiane. Questo articolo esplora il ruolo delle Camere di commercio, evidenziando le iniziative portate avanti da Unioncamere nella digitalizzazione e nella transizione ambientale, sottolineando l’importanza della collaborazione tra le istituzioni e il mondo imprenditoriale.
L’impatto del Pnrr sulle piccole e micro imprese
L’importanza del Pnrr è stata fin dall’inizio un tema centrale per Unioncamere, come sottolineato dalle parole del segretario generale Giuseppe Tripoli. Le piccolo e micro imprese sono state identificate come elementi chiave per il successo del Piano, e le Camere di commercio sono state riconosciute come attori fondamentali nell’attuazione delle diverse progettazioni, che spaziano dall’ambiente all’imprenditoria femminile. Grazie alla loro rete territoriale diffusa, sono in grado di fornire un supporto concreto alle aziende, aiutandole a navigare le sfide che affrontano.
Negli ultimi anni, i risultati ottenuti hanno dimostrato che, se adeguatamente sostenute e accompagnate, le micro, piccole e medie imprese sono pronte ad affrontare nuove sfide, incluse quelle legate alla Transizione 5.0. Questa evoluzione rappresenta un passo in avanti rispetto ai successi di Industria 4.0, in cui si sono sviluppate competenze e professionalità fondamentali per il futuro dell’economia italiana. La chiave del successo risiede quindi nell’assistenza e nella formazione fornita alle aziende, due aspetti che Unioncamere ha preso molto seriamente.
I Punti Impresa Digitale e la promozione della digitalizzazione
Il sistema camerale ha dimostrato di essere un catalizzatore efficace per la digitalizzazione delle MPMI italiane, e i Punti impresa digitale sono un esempio lampante di questo. Questi sportelli hanno avuto un ruolo cruciale nell’informare le aziende riguardo a nuove tecnologie, modelli di business innovativi e pratiche di transizione energetica e sostenibile. Attraverso oltre 7.000 eventi informativi, sono state raggiunte circa 480.000 aziende. Questo sforzo ha consentito alle imprese di avvicinarsi più consapevolmente ai temi della digitalizzazione.
Oltre all’informazione, Unioncamere ha fornito un supporto attivo attraverso orizzonti di orientamento e mentoring per oltre 11.000 imprese, contribuendo alla realizzazione di più di 90.000 assessment. Questi strumenti sono stati identificati come rilevanti per aiutare le aziende a valutare le proprie competenze digitali e per pianificare con successo i passi successivi. Tuttavia, le analisi hanno rivelato che la maggior parte delle PMI opera con un livello base di digitalizzazione, mentre solo il 16% può contare su competenze più avanzate. Questo dato sottolinea l’importanza di continuare a investire in formazione e innovazione.
Il progetto PIDNext, voluto dal ministero delle Imprese e del Made in Italy, si propone di ampliare la portata dei servizi offerti dai Pid, estendendo ulteriormente la digitalizzazione tra le aziende italiane e incrementando il numero di valutazioni di prontezza tecnologica.
Transizione ambientale e iniziative sostenibili
La transizione ambientale riveste anch’essa un’importanza fondamentale nel panorama economico contemporaneo, ed è fondamentale che le aziende italiane siano adeguatamente supportate in questo processo. Unioncamere ha avviato una collaborazione con il ministero dell’Ambiente per promuovere la cultura e la consapevolezza su tematiche ambientali e sfide energetiche.
Uno degli obiettivi principali è quello di assistere le imprese nella creazione di comunità energetiche rinnovabili, proponendo attività specifiche e eventi territoriali. Alcune Camere di commercio, come quelle di Varese, Torino e Salerno, hanno già avviato iniziative in questo ambito, e nei prossimi mesi il programma sarà esteso a tutte le Camera. Questo passaggio è essenziale per garantire che anche le piccole imprese possano partecipare attivamente alla transizione verso un modello energetico più sostenibile.
Il ruolo dei comuni e della semplificazione burocratica
La collaborazione tra il sistema camerale e le amministrazioni locali è fondamentale per semplificare le procedure burocratiche e favorire lo sviluppo delle attività produttive. Gli Sportelli unici per le attività produttive , gestiti in 4.081 comuni italiani, hanno visto un notevole abbattimento dei tempi di attesa per le pratiche, passando da 185 a 59 giorni dal 2018 al 2023. Questo è stato possibile grazie a un impegno collettivo e alla partecipazione attiva delle varie amministrazioni nel progetto.
Inoltre, l’introduzione di un catalogo dei servizi ha garantito una maggiore interoperabilità e ha reso il processo di gestione delle pratiche ancor più efficiente. Il futuro si prospetta intenso, con l’obiettivo di continuare a migliorare le performance dei Suap attraverso nuove tecnologie come il fascicolo informatico di impresa, che permetterà una gestione più snella e veloce delle pratiche autorizzative.
Il decreto legislativo che razionalizza i controlli sulle attività economiche rappresenta un ulteriore passo verso la semplificazione burocratica, portando significativi vantaggi alle imprese. La sinergia tra istituzioni e mondo imprenditoriale sarà fondamentale per affrontare le sfide future, garantendo che le MPMI possano non solo resistere ma prosperare in un contesto economico in continua evoluzione.