Ultimo aggiornamento il 10 Aprile 2024 by Francesca Monti
La decisione della sospensione
L’Università degli Studi di Milano ha annunciato la sospensione dell’accordo di collaborazione con l’Università israeliana di Ariel, in Cisgiordania. La notizia è stata diffusa dai Giovani Palestinesi e confermata ufficialmente dall’ateneo milanese. Si specifica, però, che la sospensione è stata formalizzata cinque mesi fa, alla fine del 2023, a seguito di un’approfondita istruttoria condotta all’interno della comunità accademica e del senato accademico.
La controversia legata all’Ariel University Law
Nel 2018 la Knesset, il parlamento israeliano, ha introdotto l’Ariel University Law, che estende l’autorità legale dello Stato d’Israele alle istituzioni universitarie situate al di là della Linea verde. Questa decisione ha generato polemiche tra gli studiosi italiani affiliati all’associazione Sesamo, Società per gli studi del Medio Oriente. Nel 2019, essi hanno inviato una lettera al ministro italiano dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca di allora, Marco Bussetti, per chiedere di non accreditare l’Università israeliana di Ariel, poiché costruita su territori palestinesi confiscati illegalmente.
La vittoria dei Giovani Palestinesi e la campagna “Studentə contro l’Apartheid”
I Giovani Palestinesi celebrano una significativa vittoria dopo l’iniziativa avviata nel 2022, nell’ambito della campagna di sensibilizzazione “Studentə contro l’Apartheid” promossa dagli studenti e studentesse dell’Università Statale di Milano. Questo impegno ha portato alla disattivazione dell’accordo con l’Ariel University, rappresentando un importante passo avanti per la causa palestinese.
La richiesta di rescissione dell’accordo con l’Università Reichman
Nonostante il successo ottenuto con la sospensione dell’accordo con l’Università di Ariel, i Giovani Palestinesi evidenziano che l’Università Statale di Milano mantiene attivo un accordo con l’Università Reichman, in Israele. Pertanto, studenti e giovani palestinesi hanno avviato una petizione online per sollecitare la rescissione anche di questo accordo, continuando la loro battaglia per la giustizia e la solidarietà.