Ultimo aggiornamento il 9 Aprile 2024 by Giordana Bellante
La storia di Eve Vernet e la lotta per il suo vivaio di rose
Nella pittoresca valle della Garonna, Eve Vernet è una rinomata floricoltrice specializzata nell’ibridazione delle rose. Nonostante la sua fama internazionale, l’attività ereditata dal padre si trova sull’orlo della bancarotta, con il rischio imminente di essere acquisita dalla concorrenza rappresentata dal cinico industriale Lamarzelle .
La svolta nella vicenda arriva grazie all’intervento della segretaria Vera , che propone un piano per salvare l’attività: reclutare tre stagisti tramite un programma di reinserimento sociale e creare la rosa perfetta, partendo dal fiore posseduto unicamente dal rivale Lamarzelle. In questo contesto, Eve decide di coinvolgere Fred , uno dei nuovi stagisti con un passato criminale, il cui straordinario senso dell’olfatto si rivelerà fondamentale per il successo dell’impresa.
Un ritratto della vita di campagna nella commedia francese
Sotto la guida esperta del regista Pierre Pinaud, “La signora delle rose” si inserisce nella tradizione del cinema francese improntato ai valori autentici e ai piccoli piaceri della vita. La pellicola, leggera ma toccante, celebra la bellezza della vita rurale e dei suoi ritmi tranquilli, centrati sulla contemplazione e sulla ricerca della poesia nei doni della natura.
Oltre alla dimensione contemplativa, il film aggiunge elementi di azione e commedia, offrendo uno sguardo critico sulla società contemporanea e sulle sfide quotidiane affrontate dai piccoli produttori agricoli di fronte a una industrializzazione spietata. La sceneggiatura avvincente si combina alla brillante interpretazione di Catherine Frot, che incarna con maestria il ruolo di Eve, una donna radicata nella sua terra e appassionata, fieramente indipendente. Un personaggio centrale che catalizza l’attenzione, relegando i personaggi secondari a ruoli di contorno.
Catherine Frot: l’icona della commedia francese
Nata a Parigi nel 1956, Catherine Frot ha mosso i primi passi nel mondo dello spettacolo fondando, appena ventenne, la Compagnie du Chapeau Rouge e calcando numerosi palcoscenici con drammi classici come “Il giardino dei ciliegi” e “Il gabbiano” di Cechov. Il suo debutto cinematografico risale al 1980 con il film di Alain Resnais, “Mio zio d’America”.
Dopo anni di ruoli minori, negli anni ’90 ha conquistato il pubblico grazie a commedie che, con ironia, mettevano sotto i riflettori la borghesia francese. Tra i suoi successi, spiccano “La cena dei cretini” del 1998 e “Una relazione al femminile”. Premiata con un César nel 2006 per “Lezioni di felicità”, Catherine ha brillato soprattutto nei ruoli di donne maturate, solari e spesso confuse. Di recente, ha aggiunto un’altra interpretazione esilarante nel film “Un uomo felice”, in cui rivela al marito di sentirsi sempre stata un uomo dentro di sé dopo 40 anni di matrimonio.
Prossimamente sarà protagonista nel thriller “Miséricorde” di Alain Guiraudie, che potrebbe essere presentato al Festival di Cannes nel mese di maggio.
Ti sei perso la prima parte? La puntata di stasera su Rai 1, “La signora delle rose”, racconta la storia di Eve Vernet, una coltivatrice di rose in lotta per salvare il suo vivaio, con l’aiuto di tre improbabili stagisti. La commedia francese, diretta da Pierre Pinaud e interpretata da Catherine Frot, esplora i temi della vita di campagna, della lotta contro l’industrializzazione e della ricerca della perfezione. Scopri di più su Catherine Frot, icona della commedia francese, e sulle sue prossime sfide sul grande schermo.