Ultimo aggiornamento il 3 Febbraio 2024 by Redazione
Scoperti 11 casi di vaiolo delle scimmie in Toscana: l’allarme di Massimo Andreoni
Undici casi di vaiolo delle scimmie sono stati scoperti in Toscana, sollevando preoccupazioni riguardo alla diffusione del virus. Questa situazione richiama alla mente gli episodi di due anni fa, quando si verificarono piccoli focolai epidemici all’interno di comunità con una promiscuità sessuale, che facilita la trasmissione del virus attraverso il contatto diretto. Massimo Andreoni, direttore scientifico della Società italiana delle malattie infettive e tropicali (Simit), ha sottolineato l’importanza della vaccinazione come misura preventiva: “Dal 2013 esiste un vaccino per la prevenzione e il mio consiglio a chiunque pensi di essere entrato in contatto con persone positive al vaiolo delle scimmie è di considerare la vaccinazione”.
Indicazioni per la vaccinazione in Italia
In Italia, sono state pubblicate diverse circolari che forniscono indicazioni sulla strategia di vaccinazione contro il vaiolo delle scimmie. Nel luglio 2022, è stata autorizzata la distribuzione temporanea del vaccino Mva-Bn in Europa e in Italia. Secondo quanto riportato dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) sul proprio sito, la vaccinazione con Mva-Bn è stata offerta come profilassi pre-esposizione a determinate categorie di persone, tra cui il personale di laboratorio esposto direttamente agli orthopoxvirus (vaiolo, vaiolo delle scimmie, vaiolo delle mucche) e gli uomini che hanno rapporti sessuali con uomini (MSM) che soddisfano specifici criteri di rischio elencati nella circolare del Ministero della Salute del 5 agosto.
L’importanza della medicina del territorio nella lotta contro il vaiolo delle scimmie
Secondo Massimo Andreoni, è stato un medico di famiglia a rilevare la presenza del vaiolo delle scimmie, il che rappresenta una buona notizia. Questo dimostra che, se la medicina del territorio funziona correttamente, siamo in grado di individuare i focolai e limitarne la diffusione. La maggior parte delle persone che contraggono il vaiolo delle scimmie guarisce senza alcun trattamento, mentre il trattamento è generalmente sintomatico e di supporto. Solo in casi gravi o in presenza di un sistema immunitario compromesso, può essere prescritto un antivirale. Andreoni conclude affermando che l’uso di antivirali è eccezionale e riservato a circostanze particolari.
In conclusione, l’emergenza dei 11 casi di vaiolo delle scimmie in Toscana richiama l’attenzione sulla necessità di adottare misure preventive come la vaccinazione. Le autorità sanitarie italiane hanno fornito indicazioni specifiche sulla vaccinazione con il vaccino Mva-Bn, rivolte a categorie di persone a rischio. La scoperta dei casi da parte di un medico di famiglia dimostra l’importanza della medicina del territorio nella lotta contro la diffusione del virus. La maggior parte delle persone guarisce senza trattamento, ma in casi gravi o con un sistema immunitario compromesso può essere necessario un trattamento antivirale.