Ultimo aggiornamento il 22 Dicembre 2023 by Redazione
Il prossimo Natale: l’ultimo banco di prova per il Covid
A quattro anni dall’inizio della pandemia di Covid-19, il prossimo Natale si prospetta come un momento cruciale per il virus. Con l’influenza e altri virus respiratori che si fanno strada, il Covid-19 sembra essere “stretto” tra questi “cugini”. Secondo l’ultimo bollettino settimanale del ministero della Salute, sono stati registrati 60.440 nuovi casi di Covid, con un aumento del 7,2% rispetto alla settimana precedente. I decessi sono stati 425, con un aumento del 34,5% rispetto a sette giorni fa. Nel frattempo, le vaccinazioni procedono lentamente, con un totale di 1,7 milioni di immunizzazioni, di cui 232.000 solo nell’ultima settimana.
Il cenone di Natale: un terreno fertile per i contagi?
Nonostante l’aumento dei casi e dei decessi, alcuni esperti continuano a vedere il cenone e il pranzo di Natale come un terreno fertile per nuovi contagi. In particolare, nel Lazio partiranno domani gli open day per le vaccinazioni Covid, un tentativo di rilanciare la campagna di immunizzazione. Per gli anziani e i fragili che aspettano le festività, viene raccomandato l’uso della mascherina. Secondo il direttore generale della Prevenzione sanitaria del ministero della Salute, Francesco Vaia, i dati confermano una sostanziale stabilizzazione della curva epidemica, soprattutto nelle regioni che hanno promosso maggiormente la campagna di vaccinazione e di protezione dei fragili.
Preoccupazioni per i decessi e una visione diversa del Natale
Tuttavia, l’infettivologo Massimo Andreoni esprime preoccupazione per il numero dei decessi legati al Covid. Secondo il direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit), il totale dei decessi nel mese di dicembre ha già superato quota 1.000. Questo aumento costante dal mese di ottobre richiede una maggiore attenzione per il periodo natalizio. Andreoni sottolinea l’importanza che gli anziani, i fragili e gli immunodepressi ricevano il vaccino anti-Covid aggiornato.
D’altra parte, l’immunologo Mauro Minelli, responsabile per il Sud della Fondazione italiana di medicina personalizzata, offre una visione diversa del presente. Secondo Minelli, non possiamo permettere che il fantasma del Natale passato, con la memoria recente di ciò che è stato, ci porti a immaginare nuovamente mascherine, disinfettanti e distanze di sicurezza. Allo stesso tempo, il fantasma del Natale futuro non dovrebbe imprigionarci in procedure evocative. Dobbiamo vivere la realtà del Natale presente senza il perenne spauracchio di un ennesimo fantasma che rende insonni le nostre notti.
Secondo Antonello Maruotti, ordinario di Statistica dell’Università Lumsa e co-fondatore dello StatGroup19, in alcune regioni del Nord l’incidenza dei casi di Covid è in diminuzione da alcune settimane, indicando che il picco dell’ultima ondata, iniziata a metà novembre, è stato raggiunto e il sistema sanitario nazionale ha retto bene. Tuttavia, resta l’incognita delle festività natalizie. Maruotti avverte che, sebbene le ospedalizzazioni per Covid siano vicine al picco e non si sia verificato il grande “boom” che avrebbe potuto mettere in crisi il sistema sanitario, è importante prestare attenzione durante le festività per evitare situazioni a rischio. Con i dati Covid più alti del 2023, potremmo avere un Natale senza pressioni sugli ospedali se saremo attenti.