Ultimo aggiornamento il 21 Agosto 2024 by Redazione
La vendemmia 2024 è ufficialmente in corso nei vigneti Ferrari del Trentino, che hanno avviato le operazioni di raccolta a partire dal 21 agosto. Quest’anno, la data di partenza non si discosta molto dal 2023, ma le previsioni indicano una riduzione significativa della resa. Nonostante questo, la qualità delle uve si prospetta elevata. Gli scenari climatici e le sfide agronomiche delineano un quadro interessante per la produzione vitivinicola della regione.
Le fasi della vendemmia nei vigneti di Ferrari
Avvio delle operazioni nei vigneti a bassa quota
La vendemmia nei vigneti di Ferrari in Trentino ha inizio tradizionalmente dai filari di Chardonnay situati a bassa quota. Questo metodo permette di garantire una prima raccolta delle uve che, grazie a condizioni climatiche favorevoli, possono essere tutte immesse nel processo di vinificazione. La programmazione della vendemmia sarà effettuata nel corso di circa un mese, durante il quale si proseguirà verso le vigne situate a maggiore altitudine, includendo anche quelle di Pinot Nero.
Il raccolto avverrà esclusivamente a mano, come stabilito dal rigido disciplinare Trentodoc, che impone standard di qualità nella produzione vinicola. La raccolta manuale consente una selezione accurata delle uve, garantendo che solo il prodotto migliore venga conferito alla cantina, in modo da preservare l’integrità e le caratteristiche organolettiche del vino.
Impatto climatici e strategie agronomiche
Il 2024 è stato segnato da piogge abbondanti, con precipitazioni che hanno superato i record stabiliti nel 1926 nei primi sei mesi dell’anno. Le abbondanti piogge, però, hanno portato a conseguenze significative, tra cui un aumentato rischio di malattie fungine. Questo è particolarmente critico considerando che Ferrari adotta tecniche di coltivazione biologica nei propri vigneti e in parte di quelli dei viticoltori fornitori. Le condizioni climatiche non ideali hanno exacerbato i problemi di salute delle piante, già influenzati da malattie fungine legate all’umidità.
Inoltre, il fenomeno della colatura ha avuto un ruolo importante nella diminuzione delle rese. Questa problematica si manifesta quando il fiore dell’uva cade prematuramente a causa di gelate tardive, come quelle verificatesi alla fine di aprile. La combinazione di fattori climatici avversi richiede un intervento tempestivo e qualificato da parte degli agronomi e dei viticoltori, affinché lo standard qualitativo rimanga elevato.
La testimonianza di Marcello Lunelli, vicepresidente dell’azienda, sottolinea l’importanza delle competenze agronomiche per affrontare il difficile contesto e garantire uve sane e aromatiche.
Innovazione e tecnologia nella cantina di Ferrari
L’utilizzo dell’intelligenza artificiale
Parallelamente alle attività vitivinicole, Ferrari sta sperimentando l’implementazione di un sistema innovativo basato sull’intelligenza artificiale all’interno delle proprie cantine. Questa tecnologia prevede l’acquisizione di immagini digitali delle uve, permettendo l’individuazione tempestiva di eventuali difetti prima della fase di pressatura. Grazie a questa procedura, è possibile ottimizzare la qualità delle uve e, di conseguenza, quella del vino, minimizzando gli scarti e massimizzando i risultati.
Le nuove tecnologie si integrano perfettamente con le pratiche agronomiche tradizionali, evidenziando l’impegno dell’azienda nella formazione di un futuro sostenibile e altamente qualitativo per la viticoltura. Le innovazioni non solo migliorano l’efficienza della produzione, ma offrono anche opportunità di formazione per viticoltori e enologi che desiderano ampliare le proprie competenze, contribuendo così a evolvere il settore vinicolo italiano.
Ferrari continua a posizionarsi come leader nel mondo del vino, fondendo tradizione e innovazione per affrontare le sfide del presente e del futuro.