Ultimo aggiornamento il 17 Agosto 2024 by Luisa Pizzardi
In Oltrepò Pavese è ufficialmente iniziata la vendemmia 2024, la prima zona vitata della Lombardia e la terza in Italia grazie alla sua vasta superficie di oltre 12 mila ettari. Questo periodo dell’anno rappresenta un momento cruciale per gli agricoltori della regione, che si trovano però a fronteggiare sfide significative. Le stime iniziali indicano una diminuzione significativa nella quantità di uva, con una previsione di calo del 30% rispetto alla media degli anni passati. A fornire dettagli sulla situazione attuale è stata Silvia Garavaglia, presidente di Coldiretti Pavia, che ha evidenziato i motivi di questo declino.
Cause del calo di produzione
L’impatto del maltempo
Secondo quanto dichiarato da Coldiretti Pavia, il principale fattore che ha influito sulla quantità di uva quest’anno è stato l’eccesso di precipitazioni. In particolare, i nubifragi e le piogge persistenti hanno caratterizzato la primavera e l’inizio dell’estate, creando non solo problemi nelle fasi di crescita delle viti, ma anche favorendo la proliferazione di funghi parassiti. Episodi di grandine localizzati hanno ulteriormente aggravato la situazione, rendendo necessarie operazioni straordinarie per tentare di salvaguardare le coltivazioni. Gli agricoltori hanno infatti dovuto sostenere costi aggiuntivi per trattamenti chimici e cure specifiche delle piante, un fattore che pesa non poco sul bilancio delle aziende agricole.
Conseguenze per gli agricoltori
Questo scenario di emergenza ha costretto i produttori a rivedere le loro aspettative. A rischio non è solo la quantità di prodotto, ma anche la sostenibilità economica delle aziende, che si trovano a operare in un contesto in cui i costi di produzione aumentano senza la certezza di recuperare gli investimenti con vendite favorevoli. Gli agricoltori sono ora impegnati nella vendemmia, che inizia con la raccolta delle varietà più pregiate come il PINOT NERO e lo CHARDONNAY presso l’azienda agricola De Filippi Cantine I Gessi a Oliva Gessi.
Buone prospettive per la qualità
Attese favorevoli per le varietà pregiate
Nonostante le difficoltà legate alla quantità di uva, Silvia Garavaglia ha sottolineato che ci sono comunque aspettative positive riguardo alla qualità del raccolto. In particolare, le varietà di vini bianchi e le basi per spumante sembrano promettere risultati soddisfacenti. Le condizioni climatiche, pur avendo causato perdite, potrebbero aver influenzato positivamente il profilo aromatico di certe uve, creando opportunità per produzioni di alta qualità.
Prospettive future della vendemmia
Tuttavia, è diligente osservare come le condizioni meteo dei prossimi mesi di agosto e settembre possano influenzare ulteriormente la situazione, poiché in questo periodo entrerà nel vivo la raccolta delle varietà rosse. Pertanto, la vendemmia sarà monitorata con attenzione dagli esperti, per valutare come i diversi fattori esterni possano ulteriormente incidere sulle rese e sulla qualità del prodotto finale.
Il panorama vitivinicolo lombardo
Un settore in crescita
Lombardia conta oltre 20.000 ettari vitati, di cui circa il 90% è destinato a vini di qualità. La regione è orgogliosa di possedere 5 DOCG, 21 DOC e 15 IGT, che hanno ricevuto riconoscimenti significativi anche a livello internazionale. Le esportazioni di vino lombardo sono cresciute nel 2023, raggiungendo un valore di 327 milioni di euro, evidenziando così il crescente interesse verso i vini regionali nei mercati esteri.
Le sfide del settore vitivinicolo
La vendemmia 2024 si distingue per le incertezze legate a una divisione geografica tra Nord e Sud Italia, dove al Sud le rese sono state colpite dalla siccità, mentre al Nord si deve affrontare il maltempo. Inoltre, alcune politiche dell’Unione Europea stanno causando preoccupazione tra i produttori; in particolare, l’introduzione di etichette allarmistiche nei paesi come l’Irlanda e l’atteggiamento simile del Belgio potrebbero influenzare negativamente il mercato del vino. Queste misure sono considerate problematiche da molti nel settore, poiché rischiano di distorcere il commercio di un prodotto che è da sempre parte integrante della dieta mediterranea.