Ultimo aggiornamento il 25 Luglio 2024 by Francesca Monti
Il Veneto si trova quest’anno in una situazione favorevole rispetto alla siccità precoce: nel mese di giugno, le precipitazioni sono state superiori del 34% rispetto alla media ventennale. Secondo i dati dell’Anbi, le piogge e le nevicate in alta quota hanno raggiunto una media di 129 millimetri, contro i consueti 96 millimetri.
Cambiamenti climatici positivi
Rispetto agli anni precedenti, in particolare al 2022 segnato da gravi siccità, anche le temperature hanno contribuito a mantenere la situazione sotto controllo. A fine giugno, i ghiacciai delle Dolomiti, come la Marmolada, e le zone glaciali erano ancora ricoperti da abbondante neve invernale.
Benefici per le risorse idriche
A quote superiori ai 2600 metri, sono state registrate consistenti nevicate con spessori compresi tra 20 e 40 centimetri. Questo fenomeno ha avuto un impatto positivo sulle riserve idriche, con le falde sotterranee che si trovano per la maggior parte a livelli elevati. In particolare, le zone di falda centro-settentrionali mostrano valori superiori alla media degli ultimi 20 anni, ad eccezione della zona veronese.
Situazione negli invasi
I tre principali bacini montani – Adige, Brenta e Piave – vantano cifre confortanti in termini di disponibilità d’acqua. Nel bacino dell’Adige, ad esempio, sono presenti circa 390 milioni di metri cubi d’acqua, nel Piave 145 milioni e nel Brenta 38 milioni .
Il ruolo svolto dall’Anbi Veneto, che raggruppa gli 11 Consorzi di bonifica della regione, è cruciale per la gestione delle risorse idriche e la difesa del territorio.
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