Via Tito: rimosse le transenne, l’area verde sarà riqualificata e non diventerà un parcheggio

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Via Tito: rimosse le transenne, l'area verde sarà riqualificata e non diventerà un parcheggio - Occhioche.it

Ultimo aggiornamento il 25 Settembre 2024 by Redazione

Un’importante notizia per i residenti di via Tito e per l’intero municipio VIII di Roma arriva con la rimozione delle transenne che delimitavano l’area verde di circa 2 ettari. Questo spazio, inizialmente previsto per ospitare un parcheggio, ha scatenato una mobilitazione popolare che ha portato a una riconsiderazione del progetto. Ora, l’area sarà riqualificata e tornata a disposizione della comunità. Questo cambiamento è frutto di un’azione collettiva da parte dei cittadini e rappresenta un passo significativo verso una maggiore attuazione delle esigenze ambientali nel contesto urbano.

la battaglia dei residenti

Un’iniziativa che fa la differenza

Le transenne, che avevano generato preoccupazioni e malcontento tra i residenti, sono state rimosse in seguito a una petizione che ha raccolto circa 900 firme in pochi giorni. Questo forte sostegno della comunità ha creato un’ondata di attivismo e partecipazione civica che ha portato alla luce l’importanza di spazi verdi nel contesto urbano. La risposta della cittadinanza ha spinto le autorità a riconsiderare le scelte fatte in precedenza riguardanti l’area, considerata vitale per il quartiere.

Un consiglio municipale senza precedenti

A metà luglio, gli abitanti della zona hanno potuto assistere a un consiglio municipale straordinario, una situazione senza precedenti. Questa seduta si è dimostrata un momento cruciale in cui è stata espressa l’opposizione al progetto del parcheggio. I residenti hanno evidenziato quanto fosse importante preservare l’area verde, portando all’approvazione unanime di una proposta per modificare il progetto. La richiesta è stata formalmente inviata alla Giunta Gualtieri, dimostrando così il potere di iniziative civiche e l’importanza della voce dei cittadini nel processo decisionale.

la posizione dell’amministrazione

Le dichiarazioni di Maurizio Veloccia

Maurizio Veloccia, assessore all’urbanistica, si è espresso chiaramente contro l’idea di trasformare l’area verde in un parcheggio. In un post sui social media, ha affermato che “il giardino di via Tito non solo sarà salvaguardato, ma anche riqualificato.” Veloccia ha riconosciuto che le priorità sono cambiate nel tempo e ha sottolineato l’importanza di promuovere spazi che favoriscano la fruizione pubblica piuttosto che ulteriori asfaltature.

La risposta della Giunta capitolina

Sulla questione sono giunti segnali confortanti anche dalla Giunta capitolina, i cui membri hanno manifestato il loro sostegno per la proposta di riqualificazione dell’area. Questa sinergia tra cittadini e autorità locali ha permesso di prendere una decisione che ha riscosso il consenso della comunità, assicurando che la voce dei residenti venga ascoltata. Le amministrazioni stanno ora lavorando per dirottare il progetto verso una finalità più ecologica e utile per la popolazione.

le prospettive future per l’area verde

Obiettivi di riqualificazione

L’assessore Veloccia ha spiegato che il primo obiettivo era bloccare il progetto del parcheggio, un traguardo raggiunto con successo. Ora l’attenzione si sposta sulla riqualificazione dell’area, considerata fondamentale per le future generazioni. Veloccia ha espressamente dichiarato l’intenzione di avere un progetto di riqualificazione pronto entro l’anno, sottolineando che “non ci saranno ripensamenti rispetto all’orientamento preso.”

Il ruolo del comitato “Salviamo l’area verde di via Tito”

Il comitato che ha guidato l’iniziativa, “Salviamo l’area verde di via Tito”, ha accolto con entusiasmo la rimozione delle transenne. Per loro, questo rappresenta un importante passo avanti nella salvaguardia degli spazi verdi del quartiere. Alessandro Calleri, portavoce del comitato, ha espresso la volontà di continuare a monitorare il processo di riqualificazione e ha sottolineato la disponibilità del gruppo a collaborare con le autorità competenti per garantire che le nuove progettazioni rispettino le aspirazioni della comunità.

L’azione collettiva ha dunque portato a una revisione delle decisioni urbanistiche, un esempio di come la mobilitazione popolare possa influenzare positivamente le politiche locali.

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