Ultimo aggiornamento il 11 Settembre 2024 by Luisa Pizzardi
Il vino italiano, simbolo di eccellenza e tradizione, segna un primo semestre 2024 positivo per quanto riguarda le esportazioni, con un valore complessivo di quasi 3,9 miliardi di euro. Tuttavia, nonostante il bilancio segni un incremento sia in volumi che in valori rispetto all’anno precedente, i dati mostrano anche un rallentamento significativo del dinamismo nei mercati internazionali. Le informazioni provengono dall’Osservatorio Uiv-Ismea, che ha analizzato i dati Istat, e questi risultati giungono alla vigilia di importanti eventi come la presentazione delle stime vendemmiali a Ortigia, in Sicilia, in coincidenza con il G7 Agricoltura.
Esportazioni di vino: un bilancio positivo ma con segni di rallentamento
Andamento generale e confronto annuale
Il primo semestre del 2024 si chiude con risultati che, sebbene complessivamente positivi, evidenziano un’attenuazione rispetto alle aspettative iniziali. Infatti, sebbene il valore delle esportazioni sia aumentato rispetto allo stesso periodo del 2023, le performance rispetto al primo quadrimestre mostrano un declino rispetto agli anni precedenti, che avevano fatto registrare un incremento ben più robusto, tra il 6% e il 7%. Questo rallentamento ha colpito diversi segmenti del mercato, rendendo il contesto più complesso e meno favorevole.
Spumanti: protagonisti dell’export
Tra i settori di maggiore successo, gli spumanti continuano a rappresentare una solida spina dorsale per l’esportazione italiana, con un incremento significativo del 11% in volume, a testa di Prosecco, che ha visto un aumento del 13%. Anche gli incassi derivanti dalla vendita di spumanti sono cresciuti, registrando un aumento del 7%. Tuttavia, esaminando i dati più nel dettaglio, si nota che, escludendo questi vini frizzanti, il trend generale delle esportazioni appare piatto, con una crescita marginale dello 0,1%.
Al contrario, le vendite di vino sfuso e nei bag in box hanno subito un notevole decremento: le consegne all’estero di questi prodotti sono calate del 6% e del 5%, rispettivamente. D’altro canto, i vini imbottigliati hanno mostrato una certa resilienza, supportata principalmente dalle IGT . Per quanto riguarda i vini DOP bianchi e rossi, la situazione risulta più o meno stabile con un +0,2% in volume e un +0,7% nel valore. Tuttavia, i vini comuni hanno subito una riduzione del 2,9% in volume pur mantenendo una crescita del valore del 3,9%.
Mercati internazionali: segni di difficoltà e nuove sfide
Performance nei principali paesi di destinazione
Un’analisi dei mercati di esportazione mostra che, rispetto ad aprile, l’andamento dei volumi in tutta la top 10 dei paesi clienti è in rallentamento. Gli Stati Uniti e il Regno Unito si confermano come mercati chiave con lievi crescite, rispettivamente del 2% e del 2,3%. Tuttavia, la Germania ha segnato un calo del 1,2%. Le difficoltà si sono amplificate in altri paesi. Per esempio, la Svizzera ha mostrato una discesa del 3,8%, mentre il Canada segna una diminuzione del 1,4%. La Francia, uno dei principali competitor sul mercato del vino, ha registrato un vistoso calo del 10,8%.
Riflessioni regionali: Veneto e Toscana
Sul fronte del valore, le regioni vinicole italiane presentano un quadro variegato. Il Veneto è in crescita, segnando un +5,7% e raggiungendo un valore di 1,4 miliardi di euro. La Toscana segue con un incremento del 3,5%, confermando anche in questo ambito la sua storicità e reputazione. Al contrario, il Piemonte subisce un calo del 2,2%, evidenziando come il mercato non sia omogeneo per tutte le regioni di produzione.
L’analisi delle esportazioni italiane nel primo semestre 2024 offre pertanto un quadro complesso, caratterizzato da segnali di crescita, ma anche da sfide da affrontare, modificando le strategie commerciali e di marketing per adattarsi a un contesto internazionale che sta cambiando rapidamente.
