Ultimo aggiornamento il 11 Gennaio 2024 by Redazione
Denuncia presentata alla Procura di Roma per violazione della Convenzione sul genocidio
Un gruppo di cittadini, tra cui alcuni palestinesi residenti a Napoli, ha presentato una denuncia alla Procura di Roma accusando tutti gli Stati firmatari della Convenzione sul genocidio del 1948 di avere violato l’articolo 1 del trattato. La Convenzione per la prevenzione e la repressione del delitto di genocidio è stata sottoscritta da 41 stati il 9 dicembre del 1948 a New York.
L’obbligo degli Stati di prevenire il genocidio
La denuncia sottolinea che, in base alla Convenzione, uno Stato ha l’obbligo di prevenire il genocidio quando viene a conoscenza dell’esistenza di questa eventualità. Secondo il documento presentato, “non vi è alcun dubbio che lo Stato italiano sia a conoscenza dello sterminio/massacro in atto nei confronti dei civili palestinesi”.
Pertanto, si legge nella denuncia, “l’Italia ha il dovere giuridico oltre che morale di attuare ogni mezzo che possa avere effetto deterrente su coloro che sono sospettati di preparare il genocidio, o ragionevolmente sospettati di avere intenzioni specifiche”.
Le omissioni dell’Italia e la richiesta di accertamento
Secondo i denuncianti, le omissioni dell’Italia sono anche riconducibili al suo comportamento quando “si è astenuta dal votare la risoluzione presentata all’Assemblea generale dell’Onu con cui si chiedeva la tregua immediata”. Per questo motivo, i sei denuncianti – Omar Suleiman, Alessio Sica, Luisa Guarro, Carlo Luglio, Arifeh Suleiman e Giulia Musciacco – assistiti dal penalista Sergio Pisani, chiedono all’ufficio inquirente della capitale di accertare “se sussiste da parte dello stato italiano e degli altri stati firmatari la violazione dell’articolo 1 della convenzione” sul genocidio del 1948.
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