Ultimo aggiornamento il 21 Luglio 2024 by Francesca Monti
Una situazione di gelosia scaturita da complimenti e avances su social media ha portato a un brutale pestaggio compiuto da cinque adolescenti ai danni di un coetaneo marocchino, avvenuto il 29 giugno e reso noto solo di recente. La cronaca di questo evento sconcertante mette in luce una serie di eventi tragici che hanno scosso la città.
L’incidente nella piazza cittadina
La vittima, un giovane di 20 anni cittadino marocchino, è stato violentemente attaccato da un gruppo di ragazzi di nazionalità kosovara. Il motivo del pestaggio risale a un episodio su Instagram, dove la fidanzata triestina del marocchino ha ricevuto attenzioni da parte di un ragazzo kosovaro, scatenando la gelosia del ragazzo aggredito.
La vendetta organizzata
Dopo l’alterco virtuale, il ragazzo kosovaro ha deciso di vendicarsi chiamando gli amici. Il terribile piano di vendetta si è concretizzato il pomeriggio del 29 giugno in un bar di piazza Garibaldi, dove i cinque aggressori hanno atteso la vittima con mazze da baseball in mano. Una volta avvistato il giovane marocchino scendere da un bus, il gruppo lo ha inseguito, immobilizzato e brutalmente picchiato.
La rapina e il rapimento
Dopo aver picchiato la vittima, i ragazzi hanno rapinato il giovane marocchino del suo cellulare e di denaro contante. Chiamando la fidanzata del malcapitato, hanno mostrato la scena del giovane sanguinante e stordito. Infine, lo hanno abbandonato in strada, aumentando la gravità dell’aggressione.
La reazione della vittima e il mistero della scomparsa
Il ragazzo marocchino, una volta dimesso dall’ospedale, ha deciso di non rilasciare dichiarazioni né presentare denunce, perdendo le sue tracce. Si ipotizza che abbia scelto di allontanarsi dalla città per timore di ulteriori ritorsioni, lasciando dietro di sé un’enigmatica scomparsa.
Le indagini e le implicazioni legali
I cinque aggressori kosovari sono attualmente indagati per lesioni personali aggravate e sequestro di persona. Le autorità hanno svolto perquisizioni che hanno portato al ritrovamento di armi come mazze da baseball e un coltello, confermando la gravità dell’attacco.
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