“Vittorio Emanuele: lotta per riportare in Italia i gioielli della corona”

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"Vittorio Emanuele: lotta per riportare in Italia i gioielli della corona" - avvisatore.it

Ultimo aggiornamento il 3 Febbraio 2024 by Redazione

La battaglia legale per il ‘tesoro della corona’ di Casa Savoia

La lunga battaglia legale per riottenere il ‘tesoro della corona’ di Casa Savoia è stata condotta da Vittorio Emanuele e le sue tre sorelle (Maria Pia, Maria Gabriella e Maria Beatrice) in sede civile davanti al Tribunale di Roma a partire dal 2022. Gli eredi di Umberto II, ultimo re d’Italia, hanno chiesto la restituzione dei gioielli lasciati in Italia quando il re e la regina dovettero andare in esilio dopo il referendum del 2 giugno 1946.

La richiesta di restituzione del ‘tesoro della corona’

Dopo che il vincolo del deposito del ‘tesoro della corona’ di Casa Savoia in Banca d’Italia è venuto meno, i legali degli eredi di Umberto II e Maria Josè hanno avanzato la richiesta di restituzione. Un documento datato 5 giugno 1946, redatto tre giorni dopo il referendum istituzionale, attesta che il ministro della Real Casa consegnò al governatore della Banca d’Italia la preziosa cassa con il Tesoro della Corona. Da allora, i gioielli dei Savoia sono rimasti sepolti nel caveau di via Nazionale.

Il contenuto del ‘tesoro della corona’

Il ‘tesoro della corona’ dei Savoia è custodito in un cofanetto di pelle nera, foderato di velluto azzurro Savoia, protetto da 11 sigilli. Tra i pezzi più importanti, catalogati nel 1946, figurano un grande diadema a undici volute di brillanti, attraversato da un filo di perle orientali, e una tiara che appare in tutti i ritratti ufficiali della regina Margherita e della regina Elena. Secondo una perizia svolta nel 1976, i soli brillanti sono 6.732, a cui si aggiungono 2.000 perle di diverse misure montate su monili di grande valore artistico. Il valore del tesoro reale non è stato ufficialmente dichiarato, ma stime recenti ipotizzano 300/400 milioni di euro.

L’appartenenza del tesoro

L’interrogativo sull’appartenenza del tesoro dei Savoia è stato sollevato più volte. Secondo numerosi giuristi, il documento di deposito, che parla di “gioie in dotazione della Corona del Regno”, sarebbe la chiave per stabilire che il tesoro appartiene allo Stato. I beni che componevano la dotazione della Corona erano considerati beni non disponibili dello Stato, assegnati al re per l’adempimento delle sue funzioni. Nonostante la XIII disposizione della Costituzione repubblicana, che avocava allo Stato tutti i beni dei Savoia, gli eredi di Umberto II sono convinti che il ‘tesoro della corona’ debba essere restituito a loro dopo quasi 80 anni.

La battaglia legale per il ‘tesoro della corona’ di Casa Savoia continua, mentre gli eredi di Umberto II cercano di riottenere i gioielli che rappresentano un pezzo importante della storia italiana. Resta da vedere quale sarà l’esito finale di questa controversia che coinvolge la famiglia reale e lo Stato italiano.

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