Il sottosegretario alla Cultura, Vittorio Sgarbi, ha risposto alle recenti accuse mosse da Report e Il Fatto Quotidiano, definendo le loro pratiche come manipolazione dei fatti e diffamazione. Secondo Sgarbi, queste trasmissioni televisive e il giornale hanno adottato un metodo distorto per creare una loro “verità” basata su ipotesi che possano rendere credibile la loro narrazione. Il sottosegretario ha sottolineato che questo non è giornalismo, ma un tentativo di suggestionare lettori e telespettatori.
Sgarbi ha criticato in particolare l’uso della musica di Lupin come sottofondo durante le trasmissioni, definendolo una “canagliata” che va oltre i limiti dell’etica giornalistica. Ha anche condannato il fatto che i giornalisti si recano sotto casa delle persone, cercando di ottenere informazioni compromettenti per intimidirle. Secondo Sgarbi, queste pratiche non sono giornalismo d’inchiesta, ma forme di intimidazione e manipolazione.
Il sottosegretario ha inoltre sottolineato la complicità tra Report, Il Fatto Quotidiano e i politici del Movimento 5 Stelle. Ha accusato questi ultimi di utilizzare i servizi di queste trasmissioni per promuovere i propri interessi politici, invitando poi i politici avversari a dimettersi. Sgarbi ha definito questi individui come “scappati di casa” e ha criticato il loro atteggiamento rancoroso e odioso sul web. In particolare, ha preso di mira un noto personaggio del Movimento 5 Stelle, definendolo un “piccolo bullo del web” che passa le sue giornate a incitare all’odio contro i suoi avversari politici.
Il sottosegretario alla Cultura, Vittorio Sgarbi, ha risposto alle recenti accuse mosse da Report e Il Fatto Quotidiano, definendo le loro pratiche come manipolazione dei fatti e diffamazione. Secondo Sgarbi, queste trasmissioni televisive e il giornale utilizzano un metodo distorto per creare una loro “verità” basata su ipotesi che possano rendere credibile la loro narrazione. Il sottosegretario ha sottolineato che questo non è giornalismo, ma un tentativo di suggestionare lettori e telespettatori.
Sgarbi ha criticato l’uso della musica di Lupin come sottofondo durante le trasmissioni, definendolo una pratica scorretta che va oltre i limiti dell’etica giornalistica. Ha anche condannato il fatto che i giornalisti si recano sotto casa delle persone, cercando di ottenere informazioni compromettenti per intimidirle. Secondo Sgarbi, queste pratiche non sono giornalismo d’inchiesta, ma forme di intimidazione e manipolazione.
Il sottosegretario ha inoltre sottolineato la complicità tra Report, Il Fatto Quotidiano e i politici del Movimento 5 Stelle. Ha accusato questi ultimi di utilizzare i servizi di queste trasmissioni per promuovere i propri interessi politici, invitando poi i politici avversari a dimettersi. Sgarbi ha definito questi individui come “scappati di casa” e ha criticato il loro atteggiamento rancoroso e odioso sul web. In particolare, ha preso di mira un noto personaggio del Movimento 5 Stelle, definendolo un “piccolo bullo del web” che passa le sue giornate a incitare all’odio contro i suoi avversari politici.
Il sottosegretario alla Cultura, Vittorio Sgarbi, ha risposto alle recenti accuse mosse da Report e Il Fatto Quotidiano, definendo le loro pratiche come manipolazione dei fatti e diffamazione. Secondo Sgarbi, queste trasmissioni televisive e il giornale hanno adottato un metodo distorto per creare una loro “verità” basata su ipotesi che possano rendere credibile la loro narrazione. Il sottosegretario ha sottolineato che questo non è giornalismo, ma un tentativo di suggestionare lettori e telespettatori.
Sgarbi ha criticato in particolare l’uso della musica di Lupin come sottofondo durante le trasmissioni, definendolo una “canagliata” che va oltre i limiti dell’etica giornalistica. Ha anche condannato il fatto che i giornalisti si recano sotto casa delle persone, cercando di ottenere informazioni compromettenti per intimidirle. Secondo Sgarbi, queste pratiche non sono giornalismo d’inchiesta, ma forme di intimidazione e manipolazione.
Il sottosegretario ha inoltre sottolineato la complicità tra Report, Il Fatto Quotidiano e i politici del Movimento 5 Stelle. Ha accusato questi ultimi di utilizzare i servizi di queste trasmissioni per promuovere i propri interessi politici, invitando poi i politici avversari a dimettersi. Sgarbi ha definito questi individui come “scappati di casa” e ha criticato il loro atteggiamento rancoroso e odioso sul web. In particolare, ha preso di mira un noto personaggio del Movimento 5 Stelle, definendolo un “piccolo bullo del web” che passa le sue giornate a incitare all’odio contro i suoi avversari politici.
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