Ultimo aggiornamento il 29 Aprile 2024 by Giordana Bellante
Introduzione:
Le prossime elezioni europee sono un appuntamento cruciale per i cittadini italiani e non solo. In questo contesto, la Premier Giorgia Meloni ha invitato ieri gli elettori a scrivere solamente il suo nome, ‘Giorgia’, sulla scheda elettorale. Tale indicazione ha sollevato alcuni dubbi sulla validità del voto, ma fonti autorevoli del Viminale hanno fatto chiarezza sulla questione.
1. Il voto valido con il solo nome ‘Giorgia’
Scrivere solamente ‘Giorgia’ sulla scheda elettorale per le prossime elezioni europee non invalida il voto. Questa importante precisazione arriva direttamente da fonti del Viminale, il Ministero dell’Interno italiano, che ha diramato un manuale di indicazioni per i presidenti di seggio in occasione delle consultazioni elettorali.
2. Diminutivi e soprannomi: espressioni identificative valide
Nel manuale redatto dal Ministero dell’Interno, viene specificato che tra i casi di voto valido rientra quello in cui la preferenza per il candidato venga assegnata “utilizzando espressioni identificative quali diminutivi o soprannomi, comunicate in precedenza agli elettori”. Questa modalità di espressione della preferenza può essere utilizzata da qualunque elettore, purché si possa desumere la volontà effettiva dell’elettore.
3. La volontà effettiva dell’elettore: il criterio determinante
Il voto è quindi valido sempre che si possa desumere la volontà effettiva dell’elettore. Questo significa che l’utilizzo di diminutivi o soprannomi noti e riconducibili al candidato non pregiudica la validità del voto, a patto che non ci siano ambiguità o possibilità di fraintendimento sulla scelta compiuta dall’elettore.
Il chiarimento del Viminale è di fondamentale importanza per garantire la trasparenza e la correttezza delle consultazioni elettorali, oltre a favorire la partecipazione democratica e consapevole dei cittadini. In vista delle prossime elezioni europee, gli elettori potranno dunque esprimere la propria preferenza con maggiore serenità, confidando nel fatto che il loro voto sarà considerato valido anche nell’eventualità in cui decidessero di utilizzare esclusivamente il nome ‘Giorgia’ sulla scheda elettorale.